I Vincitori
Menzione Speciale al Lungometraggio
COME STANNO I RAGAZZI
di Alessandro Tosatto e Andrea Battistuzzi
Premio Fausto Antonucci al miglior Cortometraggio
JOY
di Nour Gharbi
Menzione Speciale al Cortometraggio
HO TUTTO IL TEMPO CHE VUOI
di Francesco Falaschi
Premio SAMIFO
per Los Burgueses de Calais, la última frontera
di Jesús Armesto
La giuria ha deciso di premiare il film-doc "I borghesi di Calais" per la capacità di raccontare la vita dei migranti attraverso un fatto storico e per le scelte filmiche in senso stretto. "I borghesi di Calais" risulta ben strutturato e con una regia attenta e dettagliata; presenta, inoltre, un'ottima sceneggiatura, una fotografia ben articolata e delle interviste che forniscono una visione ampia della drammatica situazione e che aiutano lo spettatore a cogliere la complessità della realtà dei migranti. L'alternanza di scene in bianco e nero e a colori è giustificata perché il film sviluppa tre temi con tre ritmi: le interviste in bianco e nero appartengono a volontari, avvocati, artisti, immersi nel mondo dei rifugiati e ai rifugiati stessi che tentano di oltrepassare la rete che dà accesso all'Eurotunnel, mentre il colore appartiene alla parola di una donna che mette in relazione, poeticamente, la fragilità degli esseri umani migranti, da i primi sapiens che arrivarono in Europa dall´Etiopia circa 100.000 anni fa, senza frontiere e senza documenti, fino ad oggi.
Premio Samifo menzione speciale
per PAPER BOAT
di Luca Esposito
la giuria ha voluto segnalare questo corto per la sua intensità, la sua capacità comunicativa e per il linguaggio simbolico con cui si sviluppa la narrazione filmica. Nei setti minuti del suo svolgimento racconta la tragedia delle morti in mare dei migranti, coinvolge lo spettatore favorendone l’identificazione con le vittime, si rivolge direttamente ai ragazzi coinvolgendoli con un linguaggio e con delle sonorità, che appartengono a loro. La camera fissa e l’uso intenso del primo piano aumentano la suggestività e la drammaticità del racconto, non dimenticando quella speranza che appartiene al cuore umano.